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Il Sindaco nuovamente a Roma alla grande manifestazione del 21 marzo contro il Patto di stabilità

Pubblicata il 19/03/2013
Dal 21/03/2013 al 21/03/2013

L’ANCI ha indetto per il prossimo giovedì 21 marzo a Roma una iniziativa pubblica aperta alla partecipazione delle parti sociali, dei soggetti istituzionali e delle associazioni, nonché di tutte le forze politiche sul tema dello sblocco dei pagamenti e della crescita e dello sviluppo.
 
Il sistema dei Comuni ha risorse pari a 9 miliardi circa da utilizzare per pagamenti alle imprese che sono sospesi a causa dei vincoli derivanti dal Patto di stabilità interna e allo stesso tempo vige un corredo normativo che obbligherebbe gli stessi comuni a pagare entro 60 giorni.
 
Il contesto economico, produttivo, occupazionale e sociale del nostro Paese presenta indici di costante e allarmante peggioramento che evidenziano uno stato di recessione che colpisce gravemente famiglie e sistema produttivo e che non sembra avere più carattere congiunturale ma appartenere alla struttura del sistema economico e produttivo del nostro Paese.
 
L’ANCI ha registrato il sostegno e l’adesione del mondo delle imprese e delle organizzazioni sindacali, di soggetti rappresentativi della società e delle famiglie, all’appello lanciato affinché siconsenta ai comuni di spendere circa9 miliardi di euro che hannoin cassa.
 
A fianco degli altri sindaci d’Italia sarà presente anche il Sindaco di Camposampiero che nel giugno 2012 ha anche scritto una lettera al Presidente del Consiglio, Mario Monti, chiedendogli la deroga al Patto di stabilità almeno per la messa in sicurezza delle scuole, anche a seguito dei ripetuti eventi sismici.
Del resto, come si sa, il 40% delle scuole italiane è vecchio di oltre un secolo e la semplice manutenzionenon basta più. Non è un caso che la nostra Amministrazione comunale abbia deciso di intervenire sulle scuole più vecchie e messe peggio di tutto il Camposampierese, ovvero la scuola elementare Cesare Battisti del 1905.
Le scuole vengono prima di tutto – conclude il Sindaco- anche perché l’istruzione e la cultura sono la reale misura di civiltà di un popolo. 

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