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10 Febbraio, Giorno del Ricordo - Camposampiero non dimentica la tragedia delle foibe ed il dramma degli esuli d’Istria e Dalmazia

Pubblicata il 11/02/2016
Dal 10/02/2016 al 10/02/2016

Rileggere il passato non significa fuggire dall’attualità per rifugiarsi nella storia, quanto piuttosto riaffermare l’importanza di un’analisi razionale e oggettiva dei fatti storici per una lettura equilibrata anche degli avvenimenti contemporanei.
La tragedia delle foibe ed il dramma degli esuli istriani fiumani e dalmati è figlio del nazionalismo, (in quel caso jugoslavo) uno tra i famigerati “ismi” che insanguinarono il ‘900, al di là e al di sopra dei rapporti tra le etnie e tra la gente comune.
Anche per questo motivo, oltre che per il tributo che si deve al valore della memoria, è importante celebrare ogni anno, il 10 Febbraio, il Giorno del Ricordo. Si tratta della solennità civile nazionale istituita per conservare “la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, come la definisce la legge che l’ha istituita.
 
A Camposampiero, la celebrazione ufficiale si è tenuta in via Martiri delle Foibe, con raduno nel piazzale di Arte Quadri da cui la rappresentanza ufficiale è partita per deporre la corona sulla tabella della via omonima.
Erano presenti il sindaco, Katia Maccarrone, il vice sindaco Attilio Marzaro, il presidente di Assoarma Gianluigi Perin, numerose associazioni combattentistiche e d’arma, il comandante della locale Stazione dei Carabinieri Claudio Girolimetto, il comandante del Distretto di Polizia della Federazione Walter Marcato, la Protezione civile, oltre ad alcuni cittadini tra cui una rappresentanza di esuli.  
 
“Questa giornata, ha sottolineato il sindaco, rinnova in noi la memoria di una delle grandi tragedie della seconda guerra mondiale: il dramma delle foibe con il suo doloroso retaggio di orrore e di lutti. Enormi sono stati i sacrifici che hanno subito i nostri connazionali dell’Istria e della Dalmazia, travolti dall’odio etnico alla fine della seconda guerra mondiale.
“La ricorrenza odierna, ha aggiunto il sindaco, è il modo per onorare quanti hanno perso la vita, gli affetti, i loro beni. Quegli esuli hanno portato la forza dei loro valori e della loro tradizione in tutta la penisola e anche qui a Camposampiero, dove alcuni di loro hanno trovato la loro nuova casa ed hanno collaborato alla crescita civile e sociale della nostra città”.
 
“Lo scorso anno, ha ricordato il sindaco, in occasione del Giorno del Ricordo, la nostra concittadina Augusta Callegari Baccarin, esule istriana, ha ricevuto dalle mani del prefetto di Padova la medaglia conferita dal Presidente della Repubblica in ricordo del padre Virginio Callegari, morto nelle foibe nel 1943. Siamo rimasti colpiti dal suo racconto, il ricordo di una allora dodicenne, che insieme alla madre ed alle sorelle e ai fratelli vide portare via di casa il padre con violenza, per venire a conoscenza dopo due mesi dell’atroce epilogo, consumatosi nella foiba di Surani”.
 
Con desiderio di pace e di concordia nazionali, il sindaco ha infine ricordato gli infoibati e gli esuli, inghiottiti dal tritacarne della storia e della “ragion di stato”, affinché venga restituita giusta memoria alla loro tragedia: “perché da quella storia possiamo ricevere un insegnamento ed una spinta alla pace e alla convivenza civile, sempre da conquistare, come dimostrano le grandi tragedie che ancora oggi colpiscono il mondo”.
 

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