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Primavera, stagione di… pensionamenti - Giancarlo Marconato e Giulio Zen festeggiati da colleghi e amministrazione comunale

Pubblicata il 11/04/2017

Due persone per bene, due bravi dipendenti, due ottimi colleghi.
Come altro potremmo definire Giancarlo Marconato e Giulio Zen che dopo molti anni di lavoro nella nostra città hanno raggiunto con merito la pensione?
C’era emozione e soprattutto riconoscenza nelle occasioni pubbliche in cui l’amministrazione e i colleghi di Camposampiero li hanno salutati pubblicamente.
Di sicuro non sarà semplice rimpiazzare Giancarlo nella squadra operai e Giulio nella polizia municipale. Non è facile sostituire l’esperienza e il mestiere.
Impegnati in lavori tanto diversi tra loro, sono invece accomunati da una qualità che ha contraddistinto tutta la loro esperienza professionale e che purtroppo, al giorno d’oggi, è merce rara: il buon senso.
Con buon senso hanno affrontato le incombenze e i problemi quotidiani, senza mai prendersi troppo sul serio, dando alle cose il giusto peso, ma prendendo invece molto sul serio il loro lavoro.
Che se affrontato col sorriso sulle labbra e una parola in più piuttosto che una in meno è già un’altra cosa.
Che se affrontato mettendo al primo posto le persone, avendo la pazienza di ascoltarle, è già un’altra cosa.
Fateci caso, la gente in fin dei conti non giudica le persone per il loro ruolo ma per la loro umanità, e di umanità Giancarlo e Giulio ne hanno da vendere, come hanno sperimentato, giorno dopo giorno, anno dopo anno, le amministrazioni che si sono succedute, i colleghi, ma soprattutto i cittadini.
E guardate che il giudizio dei cittadini difficilmente sbaglia… Provate a chiedere in giro di Giancarlo e Giulio: sentirete solo parole di affetto e stima.
Non conta ciò che si fa, conta come si fa, e ciò che hanno fatto Giancarlo per il Comune di Camposampiero e Giulio prima per il Comune, poi per il Distretto di Polizia della Federazione, l’han fatto alla grande.
Per questo debbono essere orgogliosi della loro vita lavorativa. 
Per questo noi tutti gli dobbiamo riconoscenza e l’augurio di raccogliere quanto di buono han seminato.
 

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